Maurilio Barozzi
Cattaneo tricolore Mtb Marathon
lunedì 13 settembre 2010
MOENA – Faccia affilata, naso pronunciato, non magrissimo e qualcosa meno dei 33, 34 anni che dimostra. Un uomo che non ha la faccia del campione, direbbe Gino Paoli. Ecco com'è, sotto il caschetto bianco e gli occhiali scuri, Johnny Cattaneo, ventinovenne bergamasco nato a S. Giovanni Bianco e residente con i genitori a Santa Brigida, il campione italiano di mountain bike distanza marathon 2010.
Il titolo l'ha vinto ieri, tagliando il traguardo della Fassa Bike, a Moena, in una piazza gremita di persone, giovani, vecchi, donne, uomini e bambini con bandierine italiane al vento. Una piazza tanto assolata, luccicante e variopinta da far invidia a un quadro di Alfred Sisley. Dietro di lui, 1800 partecipanti (alle varie categorie e distanze), ma a ridosso la lista dei soliti noti: Mike Felderer, Mirko Celestino, Marzio Deho, Ramon Bianchi e via dicendo. Del resto, gira e rigira, i nomi che si contendono il titolo sono sempre gli stessi. Questa volta, dopo anni che ci provava e che gli andava male, come ha detto lui stesso appena tagliato il traguardo, l'ha spuntata Johnny Cattaneo, che ha percorso gli oltre sessanta chilometri di gara in 3 ore 10 minuti e 25 secondi, viaggiando a una media di 20,23 km/h, nonostante le scalate del Lusia e tutte le altre salite che hanno caratterizzato i 2.760 metri di dislivello. Medaglia d'argento al suo compagno di squadra alla Full Dynamix, Mike Felderer che, dopo essere scappato assieme a Cattaneo sulla salita delle Pociace, la seconda della giornata, ha poi perso contatto dal compagno ed è rimasto attardato di un minuto e venti secondi. Terzo il campione italiano uscente, Mirko Celestino, che non aveva fatto mistero alla vigilia di puntare alla vittoria. Sabato era stato sul tracciato, aveva provato il Lusia con meticolosità e si sentiva bene. La sua partenza però è stata piuttosto contratta e per lui il distacco si è subito fatto consistente. Sul Lusia, al gran premio della montagna più alto, situato ai 2.272 di Le Cune, Celestino è passato in decima posizione. E nemmeno un prodigioso recupero, che lo ha visto lasciare indietro nel finale Marzio Deho e Ramon Bianchi e recuperare oltre 45 secondi su Felderer, sono bastati. Nello sprint per il secondo posto ha dovuto cedere alla maggior freschezza dell'atleta Full Dynamix, di nove anni più giovane, e ha tagliato il traguardo per terzo, visibilmente deluso.
In cima al Lusia, il primo a passare è stato Tony Longo, azzurro di cross country, che poi aveva aumentato anche il suo vantaggio in discesa, facendo registrare in alcuni tratti i sessanta all'ora abbondanti. Poi un problema di schiena ha rallentato il primierotto fino farlo giungere al traguardo finale oltre la cinquantesima posizione.
Johnny Cattaneo dal canto suo ha fatto una gara praticamente perfetta: è transitato terzo sul Lusia, si è mantenuto sempre lì fino alla salita delle Pociace dove ha allungato con il suo compagno di squadra Felderer. Una tattica studiata, esposta e battezzata dal team manager Giovanni Battaglin tanto da aver portato nella valigia una maglia tricolore già con le scritte Full Dynamix. Alla faccia della scaramanzia. Due anni fa Cattaneo al Mondiale marathon di Villabassa corse a fianco di Gilberto Simoni con la maglia della Diquigiovanni ed arrivò ottavo, primo degli italiani, ma non soddisfatto appieno. Quest'anno il riscatto. Che gli permette di sognare una maglia azzurra olimpica: ha già assicurato che nei prossimi due anni si preparerà quasi esclusivamente al cross country.
Tra le donne, vittoria netta di Eva Lechner che ha avuto come avversaria soltanto la sua stanchezza e la sua inesperienza nella distanza marathon: appena tornata dagli Stati Uniti dove ha disputato l'ultima prova mondiale di cross country, era alla sua prima assoluta in marathon nell'anno solare 2010, dopo aver vinto il titolo anche nel 2009. Ma, nonostante i crampi che la hanno colpita dopo due ore e mezza di gara, e che addirittura la hanno costretta a scendere dalla bicicletta nel finale, l'altoatesina ha messo tutte in riga dando quasi due minuti alla seconda, Michela Benzoni e addirittura 11 minuti e mezzo alla terza, Anna Ferrari.
Maurilio Barozzi
L’Adige, 13 settembre 2010
L’ARTICOLO
Pubblicato a pagina 38 con il titolo “E venne la volta di Cattaneo tricolore” e l’indicazione “dall’inviato Maurilio Barozzi” sul quotidiano l’Adige del 13 settembre 2010.