Maurilio Barozzi
Volley, Modena-Itas 3-2 in Supercoppa - Maurilio Barozzi
lunedì 8 ottobre 2018
PERUGIA – La maledizione delle finali si abbatte per la quarta volta su Angelo Lorenzetti che vede svanire, dopo una battaglia campale, la Supercoppa italiana 2018. L'Azimut Modena, trascinata da una sontuosa coppia Ivan Zaytsev-Micah Christenson, conquista il trofeo al tiebreak imponendosi sull'Itas Trentino. Un'Itas, quella vista ieri, che ha giocato a fasi alterne: dopo aver lasciato sul campo i primi due set, è riuscita nell'improbo compito di riagguantare gli emiliani sul 2-2, ma a quel punto sono ricomparsi i fantasmi della finale e il braccio pesante dei trentini si è improvvisamente fatto molle. A differenza di quello di Zaytsev che – nonostante fosse con i suoi compagni al decimo set in due giorni - ha sfoderato il carisma del leone. Nei momenti caldi si è esaltato ed ha dettato legge. Alla fine, si è chiusa con un 3-2 che sostanzialmente rispecchia quanto visto in campo nel corso dell'intero match.
LA PARTITA – Alla vigilia del torneo, erano date entrambe per vittime sacrificali, Trento e Modena. Invece si sono trovate a giocarsi la finale del primo titolo della stagione, superando le superfavorite: Perugia, che schierava in campo l'asso pigliatutto di Kazan Wilfredo Leon, e Civitanova con Yoandy Leal, Robertlandy Simon e il regista Bruninho.
Nella finale con l'Azimut, a tagliare le gambe ai trentini è stato il punto giocato sul 19 pari. Una serie scambi che ha visto l'Itas murare ben sei volte gli attacchi modenesi ma senza mai riuscire a chiudere la ricostruzione. Così, dopo un estenuante batti e ribatti, è il gladiatorio Zaytsev a mettere a terra il pallone del 20-19. Sembra un vantaggio esiguo, ma da quel momento Trento smarrisce la lucidità e perde il set. Nel secondo poi, un paio di ace con l'ausilio del net spingono avanti Modena. E Trento s'impaccia. La ricezione – messa a ferro e fuoco da Christenson – sbanda compromettendo il parziale in un batter d'occhio. Sotto 0-2, la reazione dell'Itas è di quelle importanti. Trascinata dai suoi uomini di palla alta, improvvisamente resuscitati, e dalle battute ficcanti di Simone Giannelli, Trento strapazza gli avversari per due set (25-16 e 25-18). Al momento decisivo, però, Modena si ricompone mentre Trento crolla. La battuta torna a tossicchiare e l'attacco si fa prevedibile. Kovacevic subisce due block e poi Simone Anzani stampa Vettori. Tre muri in un tiebreack sono troppi da recuperare e così termina 15-8.
IL CT BLENGINI – Ad invitare a non prendere troppo sul serio queste prime partite di stagione ci pensa il commissario tecnico della Nazionale azzurra Gianlorenzo Blengini. «In questo momento della stagione le squadre sono ancora un cantiere aperto – spiega - e così non possono che emergere le singole individualità. È normale he queste siano squadre di alto livello e, alla fine, sono delle piccole sfumature a determinare la differenza». E comunque bisogna considerare l'effetto psicologico di queste sfide. «Una vittoria in una partita da dentro-o-fuori è un balsamo che aiuta. Se, sulla carta, una squadra parte sfavorita e poi invece vince, può ottenere una spinta a credere maggiormente nel lavoro che sta portando avanti. Se l'obiettivo è quello di colmare il gap tecnico che può esistere alla vigilia della stagione, una vittoria diventa il chiaro indizio che quell'obiettivo è raggiungibile».
E allora. Se da una parte l'Itas può rammaricarsi per la finale persa – la quarta dell'era Lorenzetti, a fronte di nessun successo -, dall'altra può comunque inalare un po' di quel balsamo di cui parlava Blengini: la vittoria autoritaria della semifinale contro Perugia può senz'altro costituire un buon punto di partenza su cui lavorare in vista della stagione appena iniziata. Un lavoro che non potrà prescindere dall'approccio psicologico al match: l'impressione è stata quella di un team che sa essere devastante quando gioca con il braccio sciolto, come sabato, sempre in vantaggio con Perugia e ieri quando sembrava spacciata con Modena. Viceversa ha sofferto nel momento caldissimo del torneo. C'è tempo a disposizione, ma non troppo.
maurilio barozzi
in l’Adige 9 ottobre 2018
L’ARTICOLO
Pubblicato sul Quotidiano l’Adige il 8 ottobre 2018 col titolo “Ancora secondi” e l’indicazione dall’inviato Maurilio Barozzi